5. Le concessioni-burla
La legge Mammì prevedeva che le concessioni non si sarebbero potute rilasciare in mancanza del piano di assegnazione delle frequenze. Ebbene, a tutt’oggi, non esiste un piano di assegnazione, ma esistono le concessioni!!! E’ una vera “burla” (per non utilizzare altri piu’ pesanti aggettivi maggiormente qualificanti). Praticamente le emittenti non hanno alcuna garanzia sull’uso di una determinata frequenza, ma devono sottostare al pagamento di onerosi canoni e tasse di concessione (ininfluenti per gli imprenditori), ad obblighi di informazione veramente pesanti da sostenere specie per le piccole radio e tv di provincia. Casi eclatanti su Roma: sul canale 26 UHF è stata rilasciata concessione a ben tre emittenti nel medesimo bacino di utenza (nessuna delle tre può effettuare un servizio utile, ma devono sottostare a tutti gli obblighi economici e non, pena la revoca della concessione. Senz’altro casi analoghi e forse più deleteri sono presenti in altre zone del nostro Paese.