Rilanciamo il comunicato che il CONNA, Coordinamento Nazionale Nuove Antenne, ha pubblicato sul proprio sito e che riguarda la contestata operazione del digitale terrestre.

07 luglio 2012

ERA MEGLIO PARLARE PRIMA

Pippo Baudo, portatore di una credibilità e di un prestigio professionale radicato presso la gente italiana, doveva parlare prima, al massimo le sue attuali dichiarazione se opportunamente diffuse, potranno convincere qualche giudice o collegio giudicante di guardare finalmente nella sua drammatica realtà la catastrofe della televisione che si vorrebbe ripetere anche nei confronti della radio locale. Durante una intervista rilasciata ad un giornale locale di Castellana Grotte (Bari), infatti l’autorevole personaggio televisivo ha detto:

Il problema del digitale terrestre è una tragedia: ha disabituato gli italiani alla televisione. Molte famiglie, soprattutto quelle anziane, hanno una grande difficoltà a sintonizzarsi perché non capiscono in maniera chiara il sistema. Avendo ancora i vecchi televisori senza decoder incorporato, e dovendo dunque abbinare due dispositivi, spesso in molte case si hanno difficoltà, e si vedono solo una o due reti invece dell’offerta completa del digitale terrestre.

E ancora: il digitale terrestre è mal inserito nella geografia del nostro territorio, fatto di colli, colline e montagne. L’idea di concepire una diffusione terrestre è anti-estetica, mentre con il satellite arriviamo dappertutto: anche nelle valli più strette e più buie riusciamo a far arrivare il segnale. Il sistema del digitale è stato sperimentato in America, ma poi ci hanno rinunciato. Se in America si sono comportati così, se in Francia non c’è, se in Inghilterra non c’è, se in Germania non c’è, proprio da noi doveva esserci? Sì, perchè la cosa rappresentava un grosso interesse economico, e quindi si è fatta.

Sappiamo di ripeterci se affermiamo che era bene accorgersene prima, ma non possiamo farne a meno; i due articoli apparsi sul giornale quotidiano “Terra” a firma Mario Albanesi e i titoli di Nuove Antenne (“L’imbroglio digitale”, “Ricezione da cani”, “Tutti a casa?”, “Digitale brutale”, “Digitale: le grandi bugie”) non dovevano lasciare dubbi nelle persone più intelligenti come Baudo, e fra questi volutamente non inseriamo buona parte dei titolari di televisioni locali, gente in genere rozza, ottusa, incolta, intrisa di affarismo furbesco tutto italiano, più adatta a gestire un punto di vendita commerciale che a guidare un delicato mezzo di informazione di massa.

Escluso pochi che dialogando con la nostra associazione hanno intravisto il pericolo per tempo, la maggioranza dei “televisionari” ha preferito rafforzare i comitati di affari spacciati per associazioni sindacali e invece di far volare le sedie ai loro “congressi” a sfondo commercial- pubblicitario e creare un autentico sindacato che avrebbe difeso l’intera categoria, ha sperato ardentemente in una “selezione” ai danni dei più deboli ai fini di far parte del novero degli “eletti”.

Speranza vana; ora si rendono conto che n’è per tutti, reti nazionali comprese: la resa è cominciata..

Conna, Coordinamento nazionale Nuove Antenne

www.conna.it